Ortografia della lingua italiana
I segni di interpunzione L’uso del punto fermo L'uso della virgola Il punto e virgola I due punti Punto interrogativo Punto esclamativo L’uso dei tre puntini Uso delle parentesiIl complemento oggetto (o complemento diretto) è una parte del discorso che rappresenta l’oggetto dell’azione espressa dal predicato. Come abbiamo visto, non è mai preceduto da preposizioni e risponde logicamente alle domande “Chi?” o “Che cosa?”
Es. Luisa balla (che cosa?) il tango.
Marco guarda (chi?) Luisa.
Il complemento oggetto può essere un sostantivo ma anche un pronome, un aggettivo se sostantivato, un verbo con valore nominale, una proposizione intera (vedremo nella pagina dedicata le proposizioni oggettive) e in generale una qualsiasi parte del discorso (pronomi, avverbi, congiunzioni, ecc...).
Es. Ti ho visto.
Non capisce il bello della situazione.
Giulia adora cantare.
Non vorrei che tu pensassi male di me.
Non voglio niente.
Mai dire mai.
Voglio sapere il perché.
Il fatto che non ci siano preposizioni non presuppone automaticamente la presenza del complemento oggetto. Anche i soggetti e alcuni complementi indiretti possono essere privi di preposizioni. Bisogna studiare sempre attentamente la funzione logica all’interno della frase.
Generalmente l’ordine della frase può aiutare. In italiano infatti si usa l’ordine: soggetto + verbo + complemento oggetto + complementi indiretti. Anche in questo modo però non sarete assolutamente certi perché in alcuni casi l’ordine delle frasi può variare. Quando si tratta di dare enfasi al complemento oggetto, per esempio, esso può apparire in prima posizione.
Es. Un cane e un gatto ha comprato.
In questo caso il soggetto della frase è sottinteso (egli) e “Un cane e un gatto” hanno funzione di complemento oggetto.
Solitamente il complemento oggetto è introdotto da verbi transitivi attivi che esprimono azioni che “passano”, “transitano” sull’oggetto. Ma esistono casi in cui anche un verbo intransitivo può introdurre un complemento oggetto. È una circostanza particolare e si tratta del complemento oggetto interno. Interno perché il suo significato è già intrinseco al verbo.
Es. Vivere una vita; piangere lacrime; ecc.
Infine, il complemento oggetto quando preceduto dall’articolo partitivo si chiama complemento oggetto partitivo.
Es. Ho comprato dei pennarelli.
Rossella Monaco